Termoablazione: cos’è, come si effettua e quali sono i migliori centri specializzati dove farla
La termoablazione è una delle più importanti modalità di cura dei tumori. Ecco un approfondimento al riguardo, più una visuale dei principali reparti di termoablazione in Italia.
La termoablazione rappresenta una rivoluzionaria tecnica per la cura del cancro. Il suo funzionamento è molto semplice: essa utilizza le alte o le basse temperature per distruggere in maniere definitiva le cellule tumorali.
In questo nuovo articolo cercheremo di offrire un panorama completo e dettagliato su questa procedura e inoltre, scopriremo insieme quali sono i centri italiani presso i quali è possibile effettuare sedute di termoablazione.
Cos’è la termoablazione?
La termoablazione fa riferimento alla distruzione dei tessuti tumorali sfruttando l’ipertermia (le temperature elevate) o l’ipotermia (le temperature depresse). Il cambiamento di temperatura viene concentrato in una zona focale, sia dentro che intorno al tumore.
Tutto questo è possibile dal momento che le temperature calde o fredde possono produrre la necrosi cellulare, ovvero lo sfaldamento delle cellule tumorali.
Le fonti più comuni della termoablazione sono: la radio frequenza (RF), le radiazioni elettromagnetiche prodotte a microonde, la luce laser e le onde acustiche a ultrasuoni.
Come si esegue la termoablazione?
Prima di scoprire dove effettuare sedute di termoablazione in Italia, cerchiamo di comprendere meglio come funziona questa tecnica mini invasiva per la cura del cancro.
Innanzitutto, è bene specificare che uno dei principali strumenti utilizzati per effettuare la termoablazione è l’elettrodo (o più elettrodi), che dopo aver sedato il paziente, viene inserito nella massa tumorale e viene costantemente monitorato.
Sebbene le procedure chirurgiche vengano eseguite mediante ispezione visiva – con valutazione istopatologica del tumore e dei margini asportati – la termoablazione viene effettuata rigorosamente con l’aiuto di metodiche di imaging avanzate, per lo più TAC.
Come la chirurgia, la termoablazione può essere eseguita utilizzando un approccio aperto, laparoscopico o endoscopico; tuttavia, è più comunemente applicata usando un approccio percutaneo. La scelta dell’approccio dipende molto spesso dal tipo di tumore, dalla sua posizione anatomica, dalle preferenze del medico, nonché dalla salute del paziente.
Il tessuto tumorale viene ucciso e quindi assorbito dall’organismo nel corso di diversi mesi.
I tumori trattati con la termoablazione
Sono in molto a domandarsi – oltre a dove effettuare la termoablazione – quali tipi di tumori può curare questa procedura. Scopriamolo subito.
- Tumore al fegato
Il sito anatomico più comune per l’ablazione termica è il fegato. I tumori primari che insorgono nel fegato sono la settima causa di cancro in tutto il mondo, con oltre 750.000 nuovi casi di cancro e 700.000 decessi ogni anno.
La chirurgia o il trapianto sono il trattamento più idoneo per i tumori epatici. Tuttavia, l’80% dei pazienti con carcinoma epatico non è idoneo all’intervento a causa di una cattiva salute basale, della mancanza di sufficiente riserva di funzionalità epatica e del rischio di emorragie (ad esempio nei pazienti con disturbi di coagulazione del sangue). Pertanto, vi è una forte necessità di efficaci trattamenti alternativi per i tumori del fegato.
- Osteoma osteoide
Mentre i dati clinici iniziano a supportare l’uso della termoablazione contro i tumori a carico del fegato, sta crescendo sempre di più l’interesse di questa tecnica per la cura di altri tumori.
Ed infatti, sono molti i casi in cui si è eseguita la termoablazione per la cura dell’osteoma osteoide, in sostituzione alla chirurgia, specialmente nei pazienti pediatrici.
- Tumori dell’apparato urinario
Inoltre una grande percentuale di tumori renali viene ora trattata con ablazione termica. Ovviamente, tutto dipende dal centro in cui viene effettuata la termoablazione: alcuni considerano questa procedura come una possibile opzione di prima linea, altri preferiscono la chirurgia.
- Noduli polmonari
Ed ancora, la termoablazione può curare i noduli polmonari, soprattutto se di stadio non ancora avanzato; ma la disponibilità delle tradizionali terapie ha finora impedito una più ampia adozione clinica.
- Altre applicazioni
Per concludere, va anche detto che potrebbe esserci un ruolo per l’ablazione termica nel trattamento di altre tipologie di cancro: dai tumori del distretto cervicofacciali a quelli che interessano le ghiandole surrenali e il pancreas, nonché i tumori cistici e i tumori endocrini.
I centri dove eseguire la termoablazione
Veniamo ora a quali sono i centri dove poter effettuare la termoablazione.
- Termoablazione al nord
Tra i più importanti centri del nord dove effettuare la termoablazione vi sono: l’Ospedale Rizzoli di Bologna, il Policlinico di Modena, l’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino e l’Ospedale Maggiore di Trieste.
- Termoablazione al centro
Anche al centro Italia si può eseguire la termoablazione in tanti siti; i più rinomati sono: l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, l’Ospedale di Foligno, il Policlinico Universitario Campus Biomedico di Roma e L’Ospedale Riuniti di Ancona.
- Termoablazione al sud
Tra i siti che effettuano la termoablazione al sud si annoverano: l’Ospedale Garibaldi di Catania, l’Ospedale Riuniti Villa Sofia Cervello di Palermo, l’Ospedale San Francesco di Nuoro, il Policlinico di Bari e l’Ospedale Monaldi di Napoli.