Mal di testa emozionale: cos’è la cefalea psicosomatica e come curarla
Soffri di frequenti mal di testa e non riesci a capire perché? Forse è il tuo corpo che parla e ti sta chiedendo una pausa da un carico di stress eccessivo, da un continuo vorticare di pensieri. Può sembrare strano, ma spesso la cefalea ha un’origine psicosomatica e quello che ci fa sentire così a pezzi, tanto da non riuscire a portare a termine nulla, è un mal di testa emozionale.
Cos’è la cefalea psicosomatica?
Corpo e mente sono un tutt’uno, due realtà in costante comunicazione. Pensieri, emozioni, preoccupazioni, stati d’animo influenzano la nostra salute, si riflettono sul nostro organismo, causando anche vere e proprie patologie, i cosiddetti disturbi psicosomatici. Quando tensioni e stress non vengono scaricati, quando le emozioni non vengono espresse, allora quel che proviamo a livello psicologico emerge nel corpo, attraverso una serie di sintomi fisici. La cefalea psicosomatica è una di questi. Un mal di testa che non deriva da altre patologie ma, appunto, da stati emotivi particolari, stress e ansia.
La testa è la parte di noi delegata al pensiero, al ragionamento, all’immaginazione. Ma in essa convivono anche emozioni e percezioni. Quando queste due componenti sono in equilibrio tra loro, tutto funziona, la macchina può svolgere il suo lavoro normalmente. Spesso, però, si verifica un conflitto che scatena questo tipo di disagio.
Secondo una delle interpretazioni più diffuse in psicosomatica, a soffrire di cefalea o mal di testa emozionale spesso sono soggetti molto rigidi, che privilegiano l’aspetto razionale. Quelli che stanno sempre a ragionare, calcolare, programmare, valutando ogni aspetto. Ambiziosi, protesi sempre in avanti, si sottopongono a ritmi sempre più vorticosi e cercano di tenere tutto sotto controllo. Non lasciano spazio alla propria emotività, all’istintualità e alla loro parte irrazionale e creativa. Non si fermano mai, non si danno tregua e proprio per questo è il loro corpo a dare un segnale d’allarme, imponendo uno stop con quel mal di testa che scoppia all’improvviso.
Altri soggetti che possono soffrire di mal di testa psicosomatico sono coloro che devono assumersi un carico eccessivo di responsabilità e preoccupazioni, che causano livelli di stress molto alti. Gestire tutto è molto difficile e faticoso, soprattutto quando non si è predisposti a questo tipo di esperienza. Si vorrebbe soltanto riposare e trovare un attimo di respiro e tranquillità. Ma quando arriva il fine settimana tanto sospirato, ecco scatenarsi il dolore, la testa che sembra scoppiare.
In altri casi, secondo gli esperti, la cefalea è connessa con aggressività repressa, una rabbia che non trova sfogo e quindi si scarica in questo modo.
Mal di testa: tipologie e sintomi
Dal punto di vista delle manifestazioni fisiche, il mal di testa ha una quantità enorme di varianti. Gli studi parlano addirittura di 200 tipi diversi di cefalea, ma le più diffuse e comuni sono le seguenti:
Emicrania
L’emicrania si manifesta con un dolore pulsante, che tende a peggiorare quando ci si sottopone a sforzi fisici. Nella maggioranza dei casi, è monolaterale cioè colpisce soltanto una metà della testa, ma spesso il lato si alterna. Gli attacchi sono frequenti e caratterizzati da sintomi collaterali come nausea, vomito, fotofobia cioè un’aumentata sensibilità alla luce, e fonofobia cioè fastidio per i suoni. La durata di un attacco di emicrania può variare da poche ore fino a 3 giorni. Chi ne soffre, sente il bisogno di riposare in un ambiente buio e silenzioso, in modo da attenuare la sofferenza percepita e riprendersi.
Cefalea tensiva
La cefalea tensiva è il mal di testa più diffuso. Colpisce di solito la nuca e si manifesta con un dolore sordo e persistente, non pulsante, che viene spesso descritto da chi lo prova come una sensazione di compressione, come se la testa venisse stretta in una morsa. È dovuto a una contrazione dei muscoli di testa, collo e spalle e ha molto a che fare con lo stress.
Cefalea a grappolo
Questo tipo di cefalea è particolarmente fastidioso poiché prende alla testa con un dolore molto intenso, come un chiodo che colpisce un solo lato della testa, nella parte orbitale. È la forma più grave e rara di mal di testa e può portare con sé una serie di sintomi estremamente fastidiosi tra i quali la lacrimazione, la rinorrea (perdita di muco dal naso, anche definita “naso che cola”), l’edema palpebrale, un’intensa sudorazione del volto e un senso di forte agitazione e irrequietezza. Chi viene colpito dalla cefalea a grappolo spesso non riesce proprio a stare fermo.
Cefalea cronica
Quando la cefalea si presenta tutti i giorni o comunque si manifesta davvero molto spesso, allora si parla di cefalea cronica. Per poterla diagnosticare, il mal di testa deve essere presente 15 giorni al mese per più di 3 mesi consecutivi. Si tratta di una condizione estremamente invalidante tanto che, di recente, la legge italiana ha riconosciuto la cefalea cronica primaria come malattia sociale.
Mal di testa emozionale: come guarire?
Quando si ha il mal di testa, solitamente si prende un antidolorifico, ci si mette a letto e si aspetta che la medicina faccia passare il dolore. In questo modo, però, si interviene soltanto sui sintomi. Sul momento, la sofferenza si spegne ma è pronta a riaccendersi alla prossima occasione. Per risolvere un mal di testa emozionale occorre agire sulle cause psicosomatiche.
Il consiglio più utile è quello di rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto in disturbi psicosomatici per intraprendere un percorso di psicoterapia volto a comprendere la natura del disturbo e trovare le corrette strategie per ritrovare il benessere, in modo tale che i sintomi non solo si attenuino progressivamente ma arrivino a sparire.