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Bactoblis, cos’è e a cosa serve. Tutto quello che devi sapere sull’integratore

Tonsilliti, mal di gola, faringiti, otiti, tutte infezioni del cavo orale o delle vie respiratorie.
A volte non ci si dà troppo peso e si cerca di scaricare la colpa al classico “colpo d’aria”, ma è altrettanto vero che la causa potrebbe essere nascosta in un batterio, uno Streptococco.

Bactoblis è un integratore alimentare ad azione probiotica, cioè si avvale di batteri e/ fermenti per la cura di alcune patologie, e nel caso del Bactoblis si fa uso dello streptococcus salivarius K12.

Dal nome si potrebbe pensare che K12 sia uno strano elemento chimico o quant’altro, ma niente di più falso.
Ripercorriamo un attimo la storia di come è nato il salivarius K12 che troviamo nel Bactoblis.

Il salivarius K12

Il salivarius K12 è uno streptococco, ma non fa parte della schiera dei batteri “cattivi”, ma è un batterio utile alla lotta o prevenzione di faringiti e tonsilliti.
Insomma, il salivarius K12 è quello che potremmo chiamare un “batterio buono”.

Ma come è stato scoperto questo batterio?

La scoperta si deve al lavoro di un microbiologo neozelandese, un tale John Tagg, il quale da adolescente aveva sofferto di una importante infezione alla gola e conseguente febbre reumatica, il che fu costretto a protrarre una cura a base di antibiotici per ben 10 anni!

Tagg da adulto decise di capirne di più su questa malattia che lo aveva colpito, ma soprattutto voleva cercare una cura alternativa al classico antibiotico.
Il nostro microbiologo ha cominciato quindi, ancora negli anni ’80, ad analizzare gli streptococchi trovati nel cavo orale di alcun bambini, e nella sua ricerca ne trovò alcuni che, messi in coltura insieme ad altri tipi di batteri, erano in grado di annientare altri streptococchi.

Un giorno però fece la sua scoperta più interessante, a Dunedin, in Nuova Zelanda, trovando un ceppo di Streptococco alfa emolitico che riusciva ad annientare gli Streptococchi beta emolitici di gruppo A, cioè i batteri cattivi, quelli patogeni.
Questo succedeva grazie alle batteriocine, cioè delle proteine prodotte dal salivarius K12 che fanno in modo di bloccare la crescita di altri batteri.

Questo batterio è normalmente presente nelal nostra bocca, ma può anche capitare che il suo numero non sia sufficiente per la lotta ai patogeni che creano tonsilliti o faringiti, per cui sono stati creati integratori come il Bactoblis.

Ma il nome? Il K12?
Più semplice di quel che si creda: era il bambino numero 12 della classe K, niente di così scientifico quindi.

Bactoblis, che cos’è

Bactoblis quindi nasce dalla ricerca di Tagg e si divide in due integratori alimentari probiotici, Bactoblis e Bactoblis Infant, contenenti appunto il salivarius K12.
La sua funzionalità non è a livello gastrointestinale, in quanto non si deve ingerire, ma funziona a livello del cavo orale, della bocca quindi, per mezzo di caramelle da succhiare.

Nel cavo orale il salivarius K12 va a mettersi in competizione, colonizzandolo, con gli streptococchi patogeni, quelli cattivi che sono causa dell infezioni delle vie orali o respiratorie come ad esempio le faringiti.

In poche parole si scontra con i batteri cattivi e a lungo andare li sconfigge, eliminandoli, facendo del cavo orale la “sua zona”.

Bactoblis è quindi particolarmente indicato per chi spesso soffre di queste patologie, senza rendersi conto che non dipendono solo dal freddo dell’inverno, ma magari dalla presenza di streptococchi patogeni nella propria bocca, e quindi con questo integratore si può fare azione preventiva, sia negli adulti che nei bambini.

Lo stesso integratore Bactoblis lo si può usare anche nei casi di gengiviti o alitosi persistenti.

Bactoblis, funziona?

Sul funzionamento o meno di questo integratore bisogna sempre considerare da caso a caso e la storia clinica di un soggetto, ma comunque resta il fatto che contrastare i batteri cattivi con il salivarius K12 è un buon metodo di prevenzione di patologie del cavo orale.

Questo fa si che si potrebbero usare meno farmaci, soprattutto meno antibiotici, per rafforzare la difesa immunitaria in maniera più naturale possibile, solo integrando con dei batteri per noi amici e positivi per la nostra salute.
Ricordiamo che l’uso intenso e smoderato di antibiotici ci sta portando verso una conclamata resistenza di alcuni patogeni verso i medicinali, il che vuol dire che bisogna creare antibiotici via via più potenti.

Alcuni studi hanno dimostrato buoni risultati del Bactoblis o comunque del salivarius K12 per contrastare le faringotonsilliti, e pensate che negli USA alcune gomme da masticare lo contengono.

Sembra che nei casi di faringotonsilliti la riduzione della patologia grazie all’uso del salivaris K12 sia arrivata ad oltre il 90%, con l’effetto duraturo anche dopo la fine del trattamento per anche 6 mesi.

Anche per altre patologie è stato riscontrato un buon risultato, con diminuzioni del 60% per le tonsilliti e del 40% circa per le otiti.

Ovviamente nel caso di patologie è sempre comunque meglio affidarsi al medico di base, il quale darà le giuste indicazioni anche sulla base della storia clinica.