Come recuperare un maglione molto infeltrito: ecco come rimetterlo a nuovo
La lana è un materiale pregiato e dalle notevoli proprietà termiche e meccaniche, ed è proprio per queste ragioni che viene ampiamente utilizzata in inverno per la realizzazione di capi cool e alla moda, oltre che funzionali.
Nonostante l’estetica della lana e le sue caratteristiche siano molto apprezzate, questa fibra soffre di un problema non trascurabile: infeltrisce molto velocemente. Tuttavia, esistono delle soluzioni.
Come recuperare un maglione molto infeltrito? Ecco come rimetterlo a nuovo in pochi semplici passaggi.
Perché la lana infeltrisce?
Pensandoci, l’infeltrimento è un fenomeno quasi esclusivo della lana e di pochi altri tessuti. Quando infeltrisce, questo tessuto perde la sua caratteristica morbidezza e delicatezza sulla pelle, e al contrario può manifestare pelucchi e fibre dure che non solo rendono il capo esteticamente poco attraente e interessante, ma possono anche causare prurito e irritazione a livello della cute (si pensi, ad esempio, ai maglioni a collo alto).
Ma per quale motivo specifico la lana infeltrisce?
La ragione di questo fenomeno tanto odiato da casalinghi e casalinghe di tutto il mondo risiede nella struttura stessa della lana. Quando, infatti, viene osservata utilizzando un microscopio, la lana mostra un intreccio di fibre molto particolare e in un certo senso lasso.
Inoltre, ognuna delle fibre di lana è naturalmente ricoperta da cuticole, cioè delle strutture aggiuntive di natura polimerica che ricoprono il filamento e che sporgono verso l’esterno.
Purtroppo, migliore è la filatura della lana (dunque più il capo è costoso), maggiore è la presenza delle cuticole.
Ciò che succede è che quando le fibre vengono sottoposte ad alcune condizioni stressanti, queste tendono a compattarsi tra di loro, il che spiega perché i capi di lana “maltrattati” tendono a rimpicciolirsi. Inoltre, la compattazione delle fibre causa anche le interazioni tra le cuticole, che contribuiscono dunque a formare quei peletti fastidiosi e irritanti. Ecco, dunque, le principali cause dell’infeltrimento.
Come bisogna trattare la lana?
Sono in molti, dunque, a chiedersi in che modo la lana debba essere lavata e asciugata. L’idea di fondo per non sbagliare è che non bisogna esporre la lana a condizioni estreme.
La regola d’oro è che il lavaggio della lana deve essere fatto a freddo, e senza esagerare con la centrifuga. Secondo alcune persone, la temperatura limite da non superare è 30 gradi, ma secondo un’altra scuola di pensiero è meglio tenersi a temperature più basse.
Anche la fase di asciugatura è importante: è necessario che la lana asciughi all’ombra, possibilmente in una zona ventilata, ma certamente senza esporla al sole.
Lo stesso dicasi per il pH dell’acqua. Questo può variare a causa dei detersivi, che generalmente tendono ad alcalinizzarla, per cui è bene utilizzare una soluzione specifica, che sia delicata e che non vari eccessivamente il pH dell’acqua di lavaggio.
Infine, un altro errore che in molti commettono con i maglioni di lana è quello di strizzarli: questa azione va evitata, perché può essere fonte di stress per le fibre.
Rimediare all’infeltrimento della lana: come recuperare i capi infeltriti
Purtroppo, con tutti gli accorgimenti sia in fase di lavaggio che di asciugatura, non è possibile evitare l’infeltrimento della lana, ma solo ritardarlo. Ecco, dunque, che è necessario conoscere delle soluzioni per poter recuperare i capi infeltriti e tornare a indossarli nuovamente con sicurezza.
Una soluzione consiste nel trattare i maglioni di lana con il bicarbonato di sodio. In particolare, aggiungere due cucchiai di bicarbonato a una bacinella di acqua fredda è utile per migliorare le condizioni dei maglioni e “sfeltrirli”.
Qualche attento osservatore noterà che anche il bicarbonato alcalinizza l’acqua come gli ammorbidenti; questo è senza dubbio vero, ma al contempo la piccola molecola stabilizza le cuticole, dunque evita che queste si compattino restituendo l’antiestetico effetto visivo e tattile.
Ancora, per le sue proprietà emulsionanti e ammorbidenti (dovute in principal luogo ai grassi), una buona soluzione può essere anche quella di utilizzare del latte intero. Per questo scopo, si prepara una soluzione composta in parti uguali di acqua fredda e latte, e si lascia in ammollo il capo per un giorno.
Al termine, la lana va risciacquata a mano con un ammorbidente delicato e asciugata, e tornerà come nuovo.
Infine, se proprio non si vuole rinunciare al maglione preferito, è possibile realizzare una soluzione di trementina (una resina vegetale di consistenza oleosa), alcol e acido tartarico: immergendo il maglione e lasciandolo in ammollo per 6 ore (mescolando di tanto in tanto per disciogliere i sali che precipitano) è possibile recuperare, in tutto o in parte, anche i capi più infeltriti e difficili da trattare.
È bene notare che tutti questi rimedi per recuperare i maglioni infeltriti sono di origine naturale: basta utilizzare ciò che si ha in dispensa o procurarsi i materiali nei negozi specializzati per ottenere nuovamente un capo di lana morbido, bello e sicuro per la pelle.