Sindrome del nido vuoto, cos’è come riconoscerla e come superarla
Lasciare la casa dei genitori è un fatto del tutto normale per i figli che una volta cresciuti vanno fuori per studiare o magari sentono il bisogno di andare a vivere da soli. Tuttavia, sono molti i genitori che percepiscono quello che dovrebbe essere una normale routine come una sorta di abbandono e vengono assaliti da quella che viene definita dagli esperti la sindrome del nido vuoto. Scopriamo cos’è, come riconoscerla e come superarla.
Che cos’è la sindrome del nido vuoto
La sindrome del nido vuoto è quel senso di solitudine e di malessere profondo che molti genitori avvertono quando i figli vanno via di casa. Un po’ tutti affrontano questa esperienza, anche se ad oggi molti lamentano il fatto che tanti giovani stanno in casa coi genitori perché non riescono a rendersi indipendenti.
Ad ogni modo, prima o poi arriva il momento per i figli di lasciare il nucleo familiare, ma molti genitori lo vivono come se fosse un trauma. Anche se da un lato la separazione è inevitabile, è pur vero che quando i figli vanno via dal nido viene a rompersi quell’equilibrio che per tanto tempo i genitori hanno portato avanti con fatica e dedizione.
Il fatto che viene a mancare quella persona attorno alla quale ha ruotato la propria vita scatena spesso delle reazioni a volte inaspettate e incomprensibili.
La routine quotidiana viene stravolta perché non ci sono altre persone a cui dedicare attenzioni e per chi rimane affrontare il domani è come fare un salto nel buio. Occorre molta pazienza e una buona dose di riflessione e consapevolezza per rendersi conto che in realtà non è accaduto nulla di grave.
Come riconoscere la sindrome
Anche se in genere sono le madri a sentire maggiormente gli effetti di quella che viene detta sindrome del nido vuoto, tuttavia anche i padri ne risentono. I segnali di allarme sono riconoscibili e i sintomi che si manifestano nella maggior parte dei casi sono malinconia, solitudine, senso di inutilità, stati depressivi che possono degenerare in vere e proprie patologie.
Gli stati depressivi, se non compresi ed elaborati possono causare anche profonde crisi fra le coppie, talmente gravi da non poter essere recuperate. I malesseri dunque non vanno sottovalutati, neanche quando sono lievi, perché è dalla loro prima comparsa che si fanno strada le situazioni più gravi.
Una casa vuota, senza vivacità, può scatenare mille pensieri negativi, così come guardare il letto intatto, le cose ordinate nella stanza dei figli, il posto a tavola non occupato, e molto altro ancora. Alcuni vogliono sentire il contatto con i figli e ricorrono a telefonate ossessionanti per sapere cosa fanno, se stanno bene, se hanno mangiato.
Accettare l’assenza delle persone a cui sono state dedicate tutte le maggiori attenzioni può quindi risultare complicato e non è raro mettere in secondo piano il partner e dimenticarsi delle sue esigenze.
È dunque importante accorgersi in tempo di quanto accade nella propria interiorità, per prendere i dovuti provvedimenti e tornare a condurre una vita piena e normale, anche senza la presenza assidua dei figli.
Come superare la sindrome del nido vuoto
Superare il passaggio da quello che viene considerato un abbandono da parte dei figli certamente non è facile, ma si può. La fase della sindrome del nido vuoto può infatti essere brillantemente oltrepassata cercando di condurre la propria esistenza verso altre direzioni. Sono tante le cose che si possono fare e considerato che in genere si è un po’ avanti con l’età quando i figli lasciano il nucleo familiare c’è anche più tempo per fare tantissime cose. Si possono prendere nuove abitudini, allargare la cerchia di amicizie, creare nuovi interessi, e comunque andare alla ricerca di tutto ciò che può rendere la vita interessante e stimolante. Se il percorso viene fatto in coppia è ancora più facile per entrambi superare questa fase e accettare senza traumi le scelte dei figli. Ecco alcuni spunti per superare la sindrome del nido vuoto:
- Seguire le proprie passioni
Riscoprire vecchie passioni o degli hobby che magari si è messo da parte perché non c’era abbastanza tempo per coltivarli è un buon metodo per ritrovare la serenità.
- Dedicarsi al partner e agli amici
Avere meno persone in casa ha anche degli aspetti positivi. Infatti, c’è più tempo da dedicare al partner e agli amici e si possono quindi organizzare gite, riunioni, cenette romantiche e via dicendo. Magari c’è anche la possibilità di fare qualche viaggio che per troppo tempo è stato accantonato!
- Individuare nuove opportunità di lavoro
Poter fare il lavoro che piace può appagare moltissimo e quale migliore occasione che cercarlo quando si gode di maggiore libertà?
- Sfruttare i dispositivi tecnologici
Oggi la tecnologia mobile è un grande aiuto per essere sempre vicini alle persone amate. Grazie ai numerosi dispositivi è facile vedersi anche per pochi minuti e rasserenare il cuore e la mente.